L’Europa del sud rischia grosso, migliaia di vittime, scarsità alimentare, raccolti poveri, lunghi mesi di siccità. Nel suo primo rapporto sul futuro del clima nell’Unione Europea, l’Agenzia Europea per l’Ambiente mette in guardia politici, burocrati e candidati alle elezioni europee. Il messaggio è chiaro: l’Europa non è pronta ad affrontare le conseguenze che il cambiamento climatico provocherà, specialmente nella seconda metà di questo secolo. Se non agisce ora ci saranno danni catastrofici. I toni sono volutamente allarmistici. Ciò che sembra preoccupare gli esperti che hanno diffuso il report consegnandolo alla Commissione Europea sono le ultime marce indietro sulle politiche climatiche frutto anche delle proteste degli agricoltori. Proteggere la natura e la biodiversità, scrive il documento, non vuol dire difendere la bellezza del nostro habitat e non è una scelta facoltativa, il degrado degli ecosistemi infatti si trasforma in minacce alla salute umana, all’approvvigionamento idrico e alla sicurezza alimentare. Gli agricoltori già stanno sperimentando le conseguenze di un clima più caldo ed arido e in prospettiva dovranno adattarsi alla nuova realtà. Probabilmente sarà necessario anche cambiare dieta, per favorire un’alimentazione a base più vegetale come meno consumo d’acqua. Gli abitanti del sud Europa rischiano di più anche dal punto di vista medico. Zanzare tipiche dei climi tropicali potrebbero far diventare malattie come la Dengue endemiche nei nostri Paesi. Insomma, l’agenzia sul clima cerca di quantificare l’entità della minaccia, dando numeri inquietanti. Centinaia di migliaia di persone morirebbero a causa delle ondate di caldo, scrive. E le perdite economiche derivanti dalle sole inondazioni costiere potrebbero superare i mille miliardi di euro all’anno. La Commissione Europea nei prossimi giorni risponderà al documento, ma saranno i politici candidati alle elezioni che dovranno scegliere tra gli allarmi lanciati dagli esperti e le rivendicazioni di chi fatica a star dietro alle politiche per difenderci dai cambiamenti climatici.