Collaborazione in campo scientifico e della ricerca, cooperazione tra Cina e Italia per la lotta contro il coronavirus l'argomento della riunione che si è svolta nella sede della Regione Lazio, dove il Presidente Zingaretti ha incontrato l'ambasciatore cinese in Italia. Nelle stesse ore le tre ricercatrici del team dello Spallanzani che hanno isolato il coronavirus hanno incontrato il responsabile sanitario dell'Ambasciata di Pechino. Le tre studiose, Maria Rosaria Capobianchi, Francesca Colavita e Concetta Castelletti, sono apparse schive, quasi frastornate da tanta improvvisa notorietà che non hanno cercato. Per tutte e tre parla il capo, la responsabile del laboratorio di virologia dello Spallanzani. “L'isolamento del virus è un passo essenziale per averlo e poterlo studiare, per poter perfezionare i metodi diagnostici, per poter studiare le eventuali sostanze antivirali. E' un passo indispensabile per fare tutto quello che ho detto, compreso il vaccino. I tempi sono difficili da stimare. Dall'avere a disposizione il primo materiale col quale poi lavorare e il momento in cui sarà disponibile un prodotto utilizzabile passa del tempo”. E mentre nei laboratori dell'Istituto, centro di riferimento in Italia per le malattie infettive, si continua a lavorare, in isolamento restano i due coniugi di Wuhan positivi al coronavirus. “In questo momento abbiamo ricoverato presso l'Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani 19 pazienti in osservazione. Di questi, 2 sono la coppia di coniugi cinesi positivi al test del nuovo coronavirus. Le loro condizioni generali di salute sono stazionarie. Entrambi presentano una polmonite virale con interessamento alveo interstiziale bilaterale”. Stanno bene i 20 pazienti che hanno avuto contatti diretti con loro, resteranno allo Spallanzani in quarantena per il periodo necessario previsto dalle procedure. Ed è risultato negativo il test sul coronavirus effettuato in via precauzionale su un anziano irlandese ricoverato ieri in rianimazione.