Arrivano da questa azienda del distretto biomedicale di Mirandola, i sistemi di biocontenimento utilizzati per il trasporto dei malati di coronavirus, ora la decisione di convertire parte della produzione per realizzare un altro fondamentale dispositivo contro la diffusione di Covid-19: le mascherine filtranti. Da quando è scattata l'emergenza abbiamo deciso di provare, inizialmente a utilizzare la nostra tecnologia per la realizzazione della mascherina. Infatti la mascherina viene saldata a ultrasuoni con le macchine che vengono utilizzate di routine per il nostro core business. Tecnicamente la chiamiamo giostra perché, come vedete, ci sono 4 postazioni che ruotano contemporaneamente. La macchina salda i due lembi del poliuretano che compongono la mascherina esterna. La seconda fase prevede l'inserimento della parte filtrante interna poliuretano e la finitura. Personale specializzato, macchinari ad alta tecnologia, ambienti sterili, una linea produttiva che lavora 7 giorni su 7. Pensiamo di poter realizzare un milione di mascherine al mese. E abbiamo la possibilità di tornare su 3 turni, h24. Le richieste aumentano ogni giorno. Voi potete essere un esempio per altre aziende di questo settore, vista l’emergenza? Credo proprio di sì, perché come siamo riusciti noi con la nostra tecnologia, penso che con qualche sforzo, se non la maschera, ci sono camici, guanti, ci sono tante richieste in questo momento, forse fa più fatica la grande multinazionale, ma la piccola e la media credo che possa aiutare tanto.