Un anno fa il femminicidio di Giulia Cecchettin sconvolse l'intero panorama politico nazionale, ma quella che è stata definita un'emergenza da non dimenticare viene ricordata o in prossimità di momenti simbolici come il 25 novembre e l'8 marzo o di episodi di violenza o femminicidi. Andare oltre le parole è il titolo della campagna di actionaid sulla narrazione politica e percezione pubblica della violenza maschile contro le donne. Il report realizzato con l'osservatorio di Pavia tratteggia una dissonanza tra i discorsi ufficiali e le azioni effettive. "Se guardiamo le risposte, le parole della politica in particolare sulle piattaforme di Facebook e Instagram che sappiamo essere dei canali fondamentali per la comunicazione, ebbene: in meno di 1,5 % sono i post ai quali politici e politiche dedicano l'attenzione necessaria a questo fenomeno". Due volte su tre a scrivere sul tema sono le politiche donne ancora una volta sottolinea actionaid, la violenza è un affare di donne anche nelle istituzioni. La classe politica deve passare dalle parole ai fatti approvare una legge che introduca l'educazione sessuale e affettiva e di genere nelle scuole. Il rapporto denuncia come sia particolarmente scarsa la comunicazione del governo; nel corso dell'ultimo anno, sottolinea il report, la premier Meloni ha comunicato sul tema attraverso i suoi canali solo quattro volte. Basta leggere alcuni dati per capire le emergenze. Il 36% delle donne italiane dichiara di aver subìto violenza verbale emotiva o fisica da parte di un uomo, le più colpite risultano le under 25, quasi 6 su 10. L'84% dichiara di non aver ricevuto o non aver cercato aiuto per vergogna mancanza di informazioni scarsa fiducia o paura di ritorsioni.