A Premana ci si va, non si passa, finisce la strada nel paese dove tutti sono vaccinati, oltre 2.200 abitanti, quasi un'ora da Lecco. Cooperative, volontariato, associazioni sportive culturali e assistenziali. Dalle RSA all'asilo fino alla banca, tutto nato dalla volontà dei cittadini. "Abbiamo questo senso forte di comunità e di responsabilità di far star bene il nostro paese e di renderlo sicuro e accogliente per chi ci abita". "Siamo un po' tutti coesi quando vogliamo raggiungere l'obiettivo ce la mettiamo. Siamo un po' testardi, un po' testoni ma poi". "Durante il Covid, il lockdown, si sono ammalati in parecchi. Tanti sono andati in ospedale e non li abbiamo più visti. Quando c'è stata l'occasione di fare il vaccino, non abbiamo avuto dubbi". "Per non restare più chiuso in casa, per non fermare più il lavoro, le feste e quelle cose lì. Per potere essere ancora liberi". Non esiste disoccupazione tra la produzione di coltelli e forbici e l'allevamento. Il primo hub era a 20 km, ora è necessario scendere a Lecco per la terza dose, eppure qui il Green pass è un problema che non c'è. "La popolazione di Premana è una popolazione responsabile e anche perché abbiamo vissuto, come penso tutti, sulla nostra pelle cose non gradevoli, ecco. Sarebbe bello dare una svolta a questa situazione". "Premana è un paese molto unito, penso sia in primis un senso di responsabilità nei confronti dei nostri anziani, i giovani, siamo un paese di festaioli, quindi per noi non poter proseguire nelle nostre attività, ci dispiace e soprattutto senso del dovere nei confronti del lavoro. Siamo un popolo di lavoratori e non poter accedere al luogo di lavoro per noi è un problema". "È forse stata l'unica strada da percorrere. Speriamo che sia finita qui, quello sì".