“Questa è la sala dove si possono fare le riunioni, tutte le sedie già ben distanziate”. Grande fermento nelle scuole d'Italia, che riaprono per accogliere i 500 mila maturandi. I presidi le stanno adeguando per garantire un esame in presenza in sicurezza. “Gli studenti possono entrare 15 minuti prima, possono essere accompagnati solo da una persona. Ogni membro della commissione deve avere la mascherina e distanziato; lo studente potrà invece togliersi la mascherina, sempre però mantenendo le distanze di sicurezza”. 60 minuti di esame orale con commissioni di sei membri interni e un presidente esterno che, causa virus, quest'anno è più difficile comporre. “Un insegnante diceva alla sua preside “io più di 60 anni, ma soprattutto ho mia moglie che è immunodepressa”. Allora è previsto anche il tele-esame. Risulta che soprattutto in alcune regioni, come la Lombardia, mancavano ancora molti nomi nelle caselle”. Insomma, una maturità stravolta, ancora non del tutto definita nei dettagli e che soprattutto toglierà ai ragazzi qualcosa di molto importante. Mancherà purtroppo anche l'abbraccio finale. “Mancherà l'abbraccio finale, ma anche le parolacce, mi permetta, nel senso che “speravo di avere 90”, ho avuto 70”, “è stato per colpa di”, eccetera”. Se poi qualcuno avesse febbre o altri sintomi ecco cosa ogni scuola dovrà fare: “è previsto che debba essere isolato e quindi noi abbiamo deciso che sia isolato qui. Anche durante gli esami di maturità se per caso è un Covid tutta la commissione va in quarantena e quindi l'esame si deve svolgere poi telematicamente”. Il preside Rusconi è anche Presidente dei presidi del Lazio. Nella sua scuola, istituto paritario onnicomprensivo, ogni spazio che si presti a far lezione mantenendo le distanze è stato trasformato in aula per il nuovo anno, laboratori e perfino la cappella. “In quest'aula sono 25 alunni. Il problema sarà che in molte scuole noi abbiamo classi già formate, classi di 27 – 28. Che cosa mi propone il comitato tecnico-scientifico? Di fare lezione all'aperto, per cui aspettiamo di poter vedere come realizzare fino in fondo tutte le misure di sicurezza e di distanziamento”. E anche il sapere la data di inizio, di competenza delle regioni. “Già c'è la polemica perché poi bisognerà di nuovo chiudere perché molte scuole sono seggio elettorale”. Cosa potrebbe servire quindi per risolvere il problema? “Un piano serio: 1) di ristrutturazione delle scuole esistenti; 2) di costruzione di nuove scuole o di adattamenti di edifici non più adoperati per trasformarli in scuole”.