"Sammy ci ha insegnato che sebbene gli ostacoli della vita a volte possano sembrare insormontabili vale la pena viverla con pienezza". Così la famiglia ricorda Sammy Basso che aveva speso gran parte della sua breve vita parlando della malattia che lo affliggeva, la progeria. Sammy Basso se n'è andato per un malore a soli 28 anni. Il più longevo malato al mondo di questa rara malattia che accelera drammaticamente l'invecchiamento. La combatteva ogni giorno incontrando persone, partecipando a convegni, facendo divulgazione nelle scuole, attraverso i mezzi di comunicazione, ovunque si potesse affrontare l'argomento lui c'era. Aveva fondato l'Associazione Italiana Progeria nel 2005 e proprio da lì è arrivata la notizia della sua morte. "Oggi la nostra luce, la nostra guida si è spenta. Grazie Sammy per averci reso partecipi di questa vita meravigliosa" si legge sui social dell'associazione. Immediate le reazioni sia da parte delle istituzioni, a cominciare dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dal Ministro Valditara, che propone di intitolargli una scuola, sia della gente che lo conosceva anche soltanto per averlo visto in tv o sui giornali. Da poco era rientrato da un viaggio in Cina dove aveva raccontato la sua esperienza testimoniando le difficoltà ma anche la speranza che nutriva nella ricerca, nella medicina. Sammy si era laureato due volte all'Università di Padova e aveva anche ricevuto diversi premi per il suo impegno costante a favore della conoscenza della progeria. Il suo spirito di sacrificio è stato grande, paragonabile al suo coraggio. Nonostante tutto ha vissuto i suoi 28 anni in maniera piena e sempre col sorriso sulle labbra. L'esempio che ci ha dato resta la sua eredità. eredità. eredità.