Affari clan ultras, non rispondono a gip i primi 4 arrestati

02 ott 2024
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Non rispondono alle domande del GIP i primi dei 19 ultra di Inter e Milan detenuti nel carcere di San Vittore dopo il maxi blitz di Polizia e Guardia di Finanza che ha azzerato i vertici delle due curve di San Siro per un presunto giro di affari illeciti, estorsioni, rapporti con la Ndrangheta e violenze. Si riserveranno di rispondere in seguito alle domande dei pubblici ministeri della DDA di Milano tra cui Paolo Storari presente agli interrogatori di garanzia, gli ultra rossoneri Bonissi, Romani e Francesco Lucci, a cui è contestata l'associazione per delinquere quel patto di non belligeranza tra curve stretto solo a fini economici. "Rapporti, come credo, tutti gli ultras d'Italia si conosceranno. Accordi criminali assolutamente no". Scena muta davanti al GIP anche da parte di Andrea Beretta, ex capo degli ultrà nerazzurri già in carcere per l'omicidio di Antonio Bellocco, rampollo dell'omonimo clan della Ndrangheta che aveva scalato i vertici della Curva Nord. A lui come agli altri finiti in manette i PM contestano le presunte pressioni anche sui giocatori e società che, che sempre secondo la Procura, non sarebbero stati in grado di tagliare i rapporti pericolosi con la criminalità organizzata assumendo, nel caso dell'Inter, atteggiamenti di sudditanza e di agevolazioni colpose. "Beretta sinceramente i rapporti con calciatori non li aveva. Non c'è stata nessuna pressione per avere tessere, cioè, le tessere venivano regolarmente pagate, i biglietti si faceva una richiesta di biglietti, magari maggiore laddove da curva aveva bisogno di più biglietti, ma non è che ci sono state mai minacce. L'unica minaccia a Istanbul: era se non ci danno i biglietti che ci servono non ci andiamo. A mio parere non è una minaccia". Anche per chiarire queste relazioni nei prossimi giorni saranno convocati in procura, come persone informate sui fatti, il vice presidente dell'Inter Zanetti, l'allenatore Inzaghi e poi il capitano del Milan, Davide Calabria, e l'ex difensore Skriniar. Nei confronti dei due club, allo stato parti lese, pende un procedimento di prevenzione che consentirà alle due società, ora sorvegliate speciali, di correre ai ripari e aggiustare quelle carenze organizzative come sono state definite dal GIP, nei rapporti con le tifoserie organizzate.

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