Oltre 1.000 persone detenute a fronte di una capienza effettiva di 450. Con questi numeri, il carcere di San Vittore a Milano, è maglia nera tra gli istituti penitenziari d'Italia, con un tasso di affollamento di molto superiore al 200%. La denuncia arriva dal presidente dell'Ordine degli avvocati di Milano Antonino La Lumia, dopo una visita nella casa circondariale insieme a una delegazione di avvocati della Camera Penale di Milano. Un'iniziativa che nasce dalla consapevolezza di essere di fronte a un quadro nazionale allarmante, dove il sistema carcere è oppresso dal sovraffollamento, mentre continua ad aumentare il drammatico bilancio di persone che si tolgono la vita dietro alle sbarre, sono già più di 60 dall'inizio dell'anno, facendo temere che questo possa essere l'anno peggiore di sempre. "La visita al carcere, soprattutto al carcere San Vittore, in un periodo caldo sotto tutti i punti di vista, come è agosto, è sempre toccante, perché ci fa capire in concreto come la popolazione carceraria si trovi a vivere". San Vittore è una casa circondariale, ovvero uno di quei carceri in cui le persone detenute sono perlopiù indagati o imputati in attesa di giudizio. La sua popolazione, spiegano gli avvocati al termine della visita, è composta da 1.020 uomini e 80 donne. Il 75% sono stranieri. L'aspetto più problematico è dato dall'elevato numero di persone con dipendenze: sono almeno 650, più della metà del totale. Di questi, 262 sono in trattamento psichiatrico o psicologico e 25 sono considerati a rischio di suicidio. Gli avvocati parlano di una realtà profondamente dolorante, un sistema al collasso che ha visto aumentare il numero di ingressi, soprattutto di persone senza fissa dimora. San Vittore è emblematico di un sistema carcerario che da anni chiede di essere riformato. Il governo sta lavorando su questo fronte, ma bisogna fare molto di più, spiega il presidente dell'Ordine degli avvocati. "Servono misure immediate. Il DL carceri è un primo passo ma non basta".