Prevenire prima di punire, è questo lo spirito alla base della relazione definita dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sul femminicidio, sui percorsi di trattamento per uomini autori di violenza nelle relazioni affettive di genere. Dopo le misure punitive del codice rosso contro mariti e compagni violenti arrivano le misure preventive. La relazione emessa appunto dalla Commissione identifica i soggetti potenzialmente interessati. Uomini già condannati e che potrebbero essere messi in libertà condizionale se accettassero la rieducazione. Uomini violenti che hanno scontato la pena ed oggi sono fuori ma per i quali la recidiva è dietro l'angolo. Soggetti in carcere preventivo. E poi la parte più ampia dei violenti: Uomini non ancora denunciati o rispetto ai quali non sono stati ancora adottate misure restrittive. La proposta della Commissione è quella di potenziare i cosiddetti centri per il trattamento degli uomini maltrattanti, pochi sul territorio italiano. Sono infatti attivi solo in 52 dei 180 penitenziari complessivi.