Nessuno l’ha legata, né tanto meno presa a calci. Certo, è stata derisa e umiliata. Qualcuno poi ha ripreso con il cellulare mettendo in rete le immagini, le stesse poi tolte dai social. Quindi, nessuna aggressione, nessuna violenza, ma una gravissima mancanza di rispetto e civiltà questo sì, nei confronti di un’insegnante disabile. È questa la smentita perentoria e la precisazione che arriva dalla Scuola superiore di Alessandria da parte del preside non appena si diffonde la notizia di quello che sembra l’ennesimo atto di bullismo nei confronti di una professoressa, per di più con difficoltà motorie. Il dirigente racconta che i ragazzi e la docente sono stati convocati il giorno dopo e l’insegnante ha detto di averli perdonati. Tutta la classe è stata poi punita e ha presentato una richiesta scritta di scuse al preside e alla professoressa. Per un mese ventisei giovani, sorvegliati da un’insegnante e un bidello, hanno eseguito lavori di restauro, svuotato i cestini dell’aula magna e svolto altre attività socialmente utili. Nessuno, comunque, l’ha legata una sedia e picchiata, come è stato detto in un primo momento da un quotidiano nazionale. Fanno eco i genitori dei ragazzi, che aggiungono: “Siamo immediatamente intervenuti nei confronti dei nostri ragazzi perché è sicuramente grave mancare di rispetto a un’insegnante, ancora più se incapace di difendersi e sono stati presi provvedimenti disciplinari adeguati alle azioni commesse”.