La procedura per oltre 2700 licenziamenti è stata avviata, ma il paradosso è che il prossimo 15 gennaio giorno della liquidazione di Alitalia potrebbe arrivare il placet dell'Unione Europea all'ingresso di Lufthansa al 41% di Ita Airways, il nuovo vettore nato dalle ceneri di Alitalia. Operazione che nei piani di governo e azienda potrebbe rappresentare il rilancio della compagnia, ma tant'è con la vecchia aviolinea in amministrazione straordinaria i licenziamenti erano attesi da tempo. "L'amministrazione straordinaria ha una sua connotazione che è quella ovviamente di non esercitare attività di impresa, ma essere soltanto legata a quelle che sono le situazioni di gestione delle ultime pendenze, quindi quello era un percorso necessario poi credo anche che sia importante e comunque guardare a quelli che sono gli sviluppi futuri anche degli accordi sulla gestione del traffico aereo perché questo credo che poi possa dare anche delle opportunità." Il segretario generale della CISL Luigi Sbarra definisce inaccettabile, nel metodo, l'avvio dei licenziamenti collettivi e ricorda che i dati ENAC confermano l'aumento sensibile dei volumi del comparto passeggeri, il prossimo 7 dicembre si incontreranno sindacati e commissari di Alitalia. Due i percorsi possibili per i dipendenti dieci mesi di cassa integrazione, che il sindacato chiederà di estendere fino a tutto il 2025, oppure due anni di Naspi, l'indennità mensile di disoccupazione. La speranza è che, nel frattempo, i lavoratori in uscita da Alitalia riescano a re imbarcarsi sulla nuova Ita Airways soprattutto se il 15 gennaio l'UE dovesse dire sì all'accordo siglato a maggio tra tesoro e Lufthansa. 325 milioni di aumento di capitale cambierebbero un po' le prospettive.