“Gli aveva chiesto, sì è vero, di comprare della droga, lui ha detto no, l’han mandato all’ospedale. C’era la bambina che vedeva dalla terrazza, mi sembra anche di aver capito, che è rimasta scioccata”. Spaccio di droga, prostituzione, episodi quotidiani di microcriminalità. È la denuncia dei cittadini veneziani residenti a Mestre, o meglio, in una zona di Mestre, il quartiere Piave. Qui, negli ultimi mesi, delinquenza e malcostume sono cresciuti a dismisura. L’area è quella della stazione ferroviaria, dove si concentra lo spaccio di droga da parte di alcuni pusher ormai noti alle forze dell’ordine, raccontano i residenti, anche in pieno giorno, fra via Fogazzaro e via Cappuccina, dove è frequente assistere a litigi e a risse per le strade. L’allarme era stato lanciato la scorsa estate, e da allora la situazione non sembra essere molto cambiata. “Anche la gente che ci abita, che conosciamo, vuol scappar via da qua”. Cioè hanno paura a uscire la sera? “Hanno paura a uscire la sera, han paura a frequentare, hanno paura per i bambini”. Tante famiglie si sono trasferite in altri quartieri, altre lo faranno nei prossimi mesi. Le forze dell’ordine fanno quello che possono, ma l’impressione di chi qui vive è che la criminalità stia conquistando lentamente altre zone della città. “C’è una divisione tra la zona di qua e la zona di là. Proprio, vengono divise, però si ha l’impressione che si stanno spostando sempre di più verso di qua”. Come se la criminalità stesse conquistando territorio, in questa città? “Esatto”. “Non è più come una volta che venivi tranquillamente a fare un giretto a Mestre. Da Marghera sono comoda, con il pullman, questo e quello. Non mi sento bene”. Avete paura di girare, quindi? “Di sera neanche ci vengo”. I tossicodipendenti, assicurano i cittadini, spesso bivaccano e consumano droga agli ingressi dei condomini. Di notte le prostitute stazionano nell’area tra via Cappuccina e via Rampa del cavalcavia, dove poi si appartano con i clienti. Una città diversa da quella di alcuni anni fa, una città in cui gli stessi veneziani tornano sempre meno. “Noialtri veniamo qualche volta a Mestre, ma è veramente un degrado. Sempre peggio”.