"Di tutto il frutteto sono poche le varietà che si sono salvate, le poche piante. Stiamo parlando di pochi alberi di melo e di alcune varietà di uva da tavola, in quel settore che è sparito completamente disintegrato dalla piena e basta". Sei ettari di terreni coltivati: frutta, verdura non è rimasto quasi nulla dell'Azienda di Angelo Patti Vanocci a Castelleone di Suasa. Spazzata via dall'esondazione del Nevola due settimane fa. Agricoltura biologica e innovativa conosciuta in tutta Europa. "Avevamo un sesto di 118 varietà di frutti antichi, varietà rare, alcune uniche a livello internazionale ed è sparito tutto. Non c'è più nulla. Una catastrofe". Centinaia di tronchi, alberi alti decine di metri e tonnellate di materiali hanno ricoperto le coltivazioni. Danni per oltre 1 milione di euro, i risparmi di tutta una vita. "La nostra è un'azienda a conduzione familiare. Abbiamo avuto anche nel 2014 un danno ma non di queste dimensioni e che, qualche mese fa, abbiamo finito appunto di tamponare, di pagare, di ripartire. Ma adesso stiamo parlando di 12-15 volte tanto". La forza dell'onda di acqua e fango ha cancellato anche due ettari di bosco. "Ci siamo salvati per miracolo perché quella fascia oraria, cioè la gente era rientrata dal lavoro, non era in strada, non lavorava, non erano azienda e non si trovava in mezzo al traffico, se no qui si parlava di diverse centinaia di morti, sicuramente. Qui è stata salvata la signora Silvia, teneva in mano il bel piccolo Mattia che poi le è sfuggito e la piena del fiume, disgraziatamente, l'ha trascinato a circa 13 km dalla nostra Azienda". A poche centinaia di metri da qui la corrente ha portato via anche Brunella Chiù, 56 anni, ancora dispersa. Le ricerche di Vigili del Fuoco, Carabinieri, volontari della Protezione civile non si sono mai interrotte.