Ha riaperto la sua barberia, Roberto Zattini. Dopo l'allagamento ha sistemato il mobilio meglio che ha potuto ed è ripartito. "Altrimenti il paese muore e la gente va via, perché 30 case dovrebbero demolirle, quindi speriamo che almeno la gente rimanga qui nel paese". Traversara di Bagnacavallo, un migliaio di abitanti, distrutta dopo l'alluvione di settembre. Inondata per la rottura dell'argine del Lamone, e di nuovo in parte sott'acqua nella notte tra giovedì e venerdì, quando in via precauzionale è stata disposta l'evacuazione di tutta la frazione. "Io ho 89 anni, delle piene ne sono venute a volontà. Adesso c'è molta gente fuori. Il paese è vuoto. Ha visto? Non c'è nessuno". "Perché Traversara si possa risollevare, occorreranno tantissimi anni. Se mai succederà". Le strade coperte dal fango, le ferite alle case. Si guarda al cielo con preoccupazione, la pioggia ora spaventa. "Si vive con un clima un po' di incertezza. Ogni volta che piove siamo in panne. Dobbiamo rialzare le cose in casa". La sua Barberia, adesso è il punto di ritrovo di un paese rimasto senza le altre attività: il bar, la farmacia, il negozio di alimentari. "Il nostro negozio, non lo so quando riaprirà. Innanzitutto non c'è vetrina, non c'è niente qui. Cioè, dopo che uno ha avuto tre, quattro alluvioni a casa e una un in negozio, cosa penso? Che lo Stato deve tutelarci. Cioè deve provare a mettere in sicurezza i cittadini. Non mi dai i soldi per ripartire a casa? Ma metti in sicurezza il nostro territorio". Oltre alla barberia ha riaperto solo la parrucchiera. "Se abbandoniamo tutti non si riparte più". "Lei mi ha chiamato stamattina a dirmi: la tua mamma vuole lavarsi i capelli? Sì. Sì. Perché fa piacere, perché comunque a una donna, anche se sembra una stupidata, però fa bene. Poi dopo si va e si aiuta, perché stanno arrivando tante cose quindi tutti collaboriamo un pochino".