Uomo di fiducia di Fratelli d’Italia che dal 2013 gli ha affidato il forziere. La magistratura ne chiede l’arresto e toccherà ad un altro compagno di partito, Ignazio La Russa, che presiede la Giunta per le autorizzazioni a procedere, decidere se affidare Pasquale Maietta alle patrie galere. Maietta, tesoriere di Fratelli d’Italia e patron del Latina Calcio, squadra di serie B, era – secondo il giudice – il vero boss della città del sud pontino. Dopo Mafia Capitale, è la provincia di Latina a raccontare un altro mondo di sotto, di mezzo, di sopra che si fa sistema illecito e che trova coperture nelle Istituzioni. L’inchiesta è un terremoto e procede spedita. Oggi la Guardia di Finanza ha sequestrato al Latina Calcio 2 milioni di euro, mentre fra i 16 arrestati, tutti pubblici amministratori infedeli, c’è l’ex sindaco, sempre di Fratelli d’Italia, Giovanni Di Giorgi, che – secondo la magistratura – metteva la macchina del Comune, ovvero i soldi pubblici, a disposizione del Latina Calcio, togliendo risorse a scuole e sanità. “Calcio” vuol dire voti e consenso. Al Comune arrivavano persino le bollette dello stadio, con una tifoseria vicino alla famiglia di Silvio, imparentati con i Casamonica romani. L’accusa per Maietta è pesantissima: associazione per delinquere finalizzata all’abuso d’ufficio, alla turbata libertà degli incanti, al falso ideologico e concussione.