Ferma fra l’Italia e Malta, con la promessa di essere accolta in Spagna, promessa che cozza, però, con le condizioni meteo. L’Aquarius è in difficoltà in mezzo al mare e il viaggio verso Valencia è pericoloso, i migranti preoccupati, ma al momento non si trova una soluzione per i 629 a bordo. La nave è stata nuovamente rifornita di cibo, le scorte per ora sono limitate a un altro pasto per oggi. Il Governo italiano si è impegnato a fornire supporto e un eventuale affiancamento di motovedette d’appoggio per il viaggio. Da Roma è partita una richiesta ad un’altra nave umanitaria, la Sea-Watch 3, la stessa alla quale il Ministro Salvini aveva promesso lo stesso trattamento dell’Aquarius se si fosse avvicinata alle coste italiane con i migranti a bordo. Ma proprio alla Sea-Watch la sala operativa della Guardia costiera di Roma ha chiesto disponibilità per prendere a bordo un po’ di migranti dell’Aquarius per alleggerirla durante la traversata, ma la risposta è stata un secco: “No. Vogliamo porre fine a questo gioco sulle spalle di persone già vulnerabili e portare al più presto i 629 in un posto sicuro italiano. Non possiamo viaggiare in sicurezza per 1.400 chilometri” Nell’attesa di una soluzione ormai solo politica, un’altra nave, con 937 persone a bordo, è in viaggio verso l’Italia, punta al porto di Catania, ma è una nave militare e per lei pare i porti siano aperti. Questa è la decisione presa dal Viminale, che ha assegnato alla nave Diciotti l’approdo a Catania, dunque il messaggio è chiaro: porti italiani chiusi, ma a singhiozzo e solo alle navi umanitarie.