Fin dove è legittima la difesa? Un quesito ricorrente nei casi di cronaca al tribunale di Arezzo il pubblico ministero ha chiesto due anni e otto mesi per Sandro Mugnai che la sera del 5 gennaio del 2023 uccise il suo vicino di casa. Si chiamava Gesin Dodoli aveva 59 anni e con un escavatore stava tentando di demolirgli la casa, dopo aver sfasciato alcune auto sul piazzale. Mugnai, secondo la ricostruzione della Difesa, gli intimò di fermarsi, chiamò anche la polizia, ma ad un certo punto cominciò a sparare non avendo altra scelta. "Assolutamente no. E come avrebbe mai potuto muoversi diversamente? Ovviamente avendo un fucile io sarei morta". Per i legali di parte civile che rappresentano i figli e la moglie della vittima, la vicenda si sarebbe svolta diversamente in maniera tale da riqualificare il reato in omicidio volontario. "Tutti dimenticano che prima che quella ruspa iniziasse a toccare quella casa l'imputato ha sparato due volte, dentro la cabina quando quello che stava accadendo era, certamente un danneggiamento ma di macchine. Che poi questo innesti un movimento volontario o involontario contro la casa è lì da vedere e lì da stabilire lo stabilirà il giudice. Dopodiché ci sono altri quattro, cinque, sei colpi di arma da fuoco". Deciderà il giudice con rito abbreviato il prossimo 8 ottobre.