Mascherine destinate alle RSA distribuite a parenti e amici, appalti per strade e scuole condizionati, rifiuti smaltiti in campi agricoli e piazze. Cinque persone sono state arrestate, con le accuse che vanno a vario titolo, da peculato a corruzione, fino al traffico illecito di rifiuti. A finire ai domiciliari, il sindaco di Opera, Antonino Nucera, la compagna Rosaria Gaeta, capo dell'ufficio tecnico del Comune e tre imprenditori locali. Un'indagine iniziata quando l'Italia stava per vivere il primo lockdown, quando i dispositivi di sicurezza, come le mascherine, erano introvabili. Secondo le accuse, dal primo cittadino, 50 anni, eletto con il centrodestra, sono state indebitamente distratte 2.880 mascherine, alle farmacie comunali e alla RSA della frazione di Noverasco. Tra le accuse, anche quella di aver favorito una speculazione sull'acquisto di termoscanner. Nell'inchiesta partita dopo una segnalazione, sui rapporti di particolare vicinanza, tra sindaco, direttore dell'ufficio tecnico e alcuni imprenditori, beneficiari degli appalti assegnati dall'Amministrazione Comunale, è finito anche lo smaltimento illecito, di almeno 1.000 tonnellate di rifiuti, interrati nel parco sud. In cambio, gli imprenditori arrestati, avrebbero realizzato gratis, 40 mila euro di lavori di ristrutturazione a casa della compagna del sindaco. "Sono incredulo e deluso" ha commentato il vicesindaco della città, il leghista Ettore Fusco, per dieci anni alla guida di Opera. Anche la casa, su cui sarebbero stati fatti i lavori come tangente, non è sua, ha detto e non mi risulta che l'architetto del Comune, sia la sua compagna.