Incontriamo Valentina Borgogni all'incrocio di una strada a Firenze, dove nel 2004 suo fratello Gabriele è stato ucciso. "Che cosa ne pensate della nuovo codice della strada?" "Mah, è un codice che per certi versi ha degli aspetti molto positivi e consideriamo infatti l'aggravante sull'uso del cellulare, noi lo chiediamo da tanti anni, e anche un'attenzione maggiore sull'uso delle sostanze stupefacenti e di alcol alla guida". "Quali sono invece i punti critici secondo voi?" "Sicuramente la velocità. La velocità è la prima causa di morte negli scontri stradali". Quella velocità, a 90 km/h, contro cui fratello di Valentina si è imbattuto. Il nuovo codice rende molto difficile l'introduzione dei 30 km/h orari all'interno dei centri urbani e praticamente impossibile l'utilizzo degli autovelox negli stessi perimetri. Le associazioni dei parenti delle vittime sulla strada scriveranno insieme una lettera aperta al Ministero dei Trasporti, alla Presidenza del Consiglio e al Senato, dove arriverà il testo. "Noi vorremmo capire perché c'è questo accanimento nei confronti dell'utenza vulnerabile, soprattutto nelle città, favorendo quelli sono gli utenti automobilistici. Noi crediamo che la prima cosa da fare, soprattutto in ambito urbano, sia la protezione della vita dei più deboli e questo credo che non abbia un colore politico. Speriamo veramente che il governo e il Parlamento ci possano ascoltare".