Ai migranti somali appena arrivati nei centri di accoglienza siciliani proponevano un pacchetto all inclusive: trasferimento a Bari, fornitura di documenti falsi e quindi viaggio verso Germania, Svezia o Gran Bretagna. Funzionava come una sorta di agenzia di servizi, l’organizzazione scoperta dalla Procura antimafia di Bari, che ha emesso quindici ordinanze di custodia cautelare per altrettanti cittadini somali: “È una società di servizi quella che abbiamo individuato e sgominato, gestita da somali, con la testa a Bari e diramazioni in tutta Italia e all’estero, che gestiva un movimento finanziario consistente attraverso dei money transfert illegali, che consentivano di raccogliere denaro”. 900 dollari per ogni migrante. I selvaggi, venivano definiti nelle intercettazioni, un giro d’affari monitorato di 15 milioni. E poi contatti, seppur indiretti, con il gruppo terroristico somalo Al Shabab. Ismail Hussein, il capo dell’organizzazione, arrestato dalla polizia a Bari, dove gestiva due associazioni culturali e di servizi per migranti, rivelatesi in realtà basi operative del gruppo, venne fermato due anni fa in aeroporto, proveniente da Malta, con 25.000 euro in contanti. Partono da lì le indagini che documentano anche la corruzione di un impiegato comunale, filmato mentre incassa una tangente in cambio di falsi documenti. Indagato a piede libero, è stato sospeso dal suo incarico per dodici mesi.