La zattera di salvataggio desolatamente vuota è l'immagine che meglio racconta la tragedia. I membri dell'equipaggio del rimorchiatore affondato 50 miglia al largo delle coste baresi, hanno fatto in tempo a metterla in acqua ma non a salirci purtroppo. Dei 6 a bordo, si è salvato, non si sa bene come, solo il comandante siciliano, ora ricoverato in ospedale a Bari, in condizioni non gravi. Degli altri 5, 2 marittimi pugliesi, 2 marchigiani, un tunisino, il mare ha restituito solo tre corpi. Il rimorchiatore Franco P che qui vediamo in una foto di repertorio era partito da Ancona per trainare in Albania a Durazzo un motopontone con a bordo 11 operai. L'incidente, quasi al limite delle acque internazionali. Le condizioni del mare non erano buonissime ma non erano neanche proibitive, altrimenti il rimorchio non si sarebbe potuto effettuare. Però oltre questo, in questo momento, non possiamo avventurarci in nessun tipo di spiegazione sulle cause dell'evento, perché dobbiamo investigare Naufragio e omicidio colposo le accuse ipotizzate nel fascicolo aperto dalla procura del capoluogo pugliese che appena possibile sentirà il comandante sopravvissuto. Nel tardo pomeriggio, intanto, una motovedetta della Guardia Costiera ha portato a Bari le 3 salme finora recuperate che sono state poi trasferite nell'Istituto di medicina legale del Policlinico per il riconoscimento ufficiale. Soltanto in serata, invece, un rimorchiatore ha agganciato il motopontone, per qualche ora alla deriva, iniziando la lenta navigazione verso il porto del capoluogo pugliese.