Seguite i soldi e troverete la mafia, diceva Giovanni Falcone, ed i soldi la Dia e la Guardia di Finanza di Bari ne hanno seguiti davvero tanti prima di arrivare alle due organizzazioni criminali, cui vengono ora contestati reati che vanno dalle frodi fiscali al riciclaggio, passando per il contrabbando di prodotti energetici e le estorsioni. "Sono soldi, proprio contanti che sono sottratti ai cittadini, sono stati sottratti alla sanità, sono stati sottratti ai lavori pubblici e purtroppo avviene che c'è questo intreccio tra criminalità organizzata e criminalità, diciamo, che quotidianamente lavora in senso negativo con invece l'evasione fiscale che diventa un elemento grave per la tenuta della società." 86 le persone indagate in varie regioni d'Italia, 15 sono finite in carcere, 44 agli arresti domiciliari. Tra i destinatari delle misure richieste della Procura di Bari anche un colonnello della Guardia di Finanza in servizio a Roma, che avrebbe fornito informazioni utili ad alcuni indagati. Due, come si diceva, le organizzazioni criminali a carattere transnazionale, la prima che operava nel settore del commercio delle carni, frodando lo Stato avrebbe sviluppato un volume d'affari di circa 170 milioni di euro, soldi poi riciclati attraverso un esercito di prestanome arruolati dai clan. Si occupava del commercio degli olii lubrificanti invece la seconda organizzazione criminale che avrebbe anche usufruito delle prestazioni di un commercialista e tre avvocati. Numerosi i sequestri eseguiti nel corso delle indagini, per un totale di 18 milioni di euro, il più clamoroso qualche tempo fa nel barese, 4 milioni e mezzo in contanti nascosti nei muri dell'abitazione di uno dei capi delle organizzazioni finite sotto inchiesta.