Bari, il 51enne accoltellato in ascensore da un vicino:"Voleva uccidermi"

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3 giorni fa

Una decina di denunce, un ammonimento del questore e due condanne per stalking condominiale non sono bastati a proteggerlo da quel vicino che il 27/02 scorso lo ha quasi ucciso, tagliandogli la gola, proprio come aveva più volte minacciato. "Io stavo rientrando, come tutte le sere, dalla passeggiata serale con il cane. Appena arrivato al piano, lui ha fatto irruzione, io non ho avuto il tempo di uscire. Ha fatto irruzione ed è entrato lui nell'ascensore. Io non sono riuscito ad uscire dall'ascensore. E io non mi sono neanche reso conto che fosse lui. Ho soltanto visto che con questo coltello, ha incominciato a colpirmi dall'alto verso il basso, ripetutamente, ripetutamente". Michele Esposito, 51 anni, giornalista e consulente finanziario, deve la vita ad altri due vicini intervenuti appena in tempo, ma di quell'assurda aggressione, per la quale è finito in rianimazione, porta ancora i segni. "Il motivo scatenante è un motivo quasi banale che risale a una questione condominiale di 13 anni fa. Da allora, c'è stata un'escalation nei miei confronti, una serie di atteggiamenti minacciosi, provocatori. Diciamo è soltanto un rancore accumulato in tutti questi anni. Un rancore anche dovuto al fatto che io, rispetto a tutte queste provocazioni negli anni, non ho mai avuto alcun tipo di reazione". Ora, Giuseppe Manica l'aggressore 70enne, ispettore dell'INPS in pensione, è in carcere con l'accusa di tentato omicidio. Tra poco ci sarà la conclusione delle indagini, il rinvio a giudizio, quindi il processo. Michele Esposito e la sua famiglia, nel frattempo, resteranno nella casa che in questi anni non hanno mai voluto lasciare, nonostante tutto. In quel palazzo nell'elegante quartiere Poggiofranco, dove vive la moglie di Manica e dove nessuno può escludere che lo stesso aggressore un giorno possa tornare. "Io ho resistito perché questa è casa mia. Non vedo perché dovrei andar via io. È come se io scappassi da lui adesso, e non è giusto. Però sta nei fatti. Siccome non posso avere certezze che lui andrà via o comunque ... quindi devo incominciare a valutare io di dover lasciare la mia casa. E certo che è una sconfitta. Però io devo mettere in salvo la mia famiglia". .