Negli ambienti politici locali era per tutti "lady preferenze". Anita Maurodinoia, assessore regionale ai Trasporti in quota PD, è il nome senza dubbio più pesante della nuova inchiesta che scuote la politica pugliese. I Magistrati della Procura di Bari ipotizzano, questa volta, una compravendita di voti relativa alle elezioni del 2020 e 2021 in due piccoli comuni della provincia, Grumo Appula e Triggiano, e hanno fatto arrestare otto persone. Anita Maurodinoia, la cui posizione è ancora poco chiara, risulta indagata a piede libero ma tra i destinatari delle misure cautelari c'è suo marito, Sandro Cataldo, finito agli arresti domiciliari. Referente di un movimento politico locale, nell'ottobre del 2021 Cataldo, secondo i Magistrati, si sarebbe adoperato assieme ad altri, anche attraverso l'acquisto di voti, 50 euro l'uno, per la rielezione a sindaco di Triggiano, poi avvenuta, di Antonio Donatelli, finito anche lui ai domiciliari. Un anno prima, a Grumo Appula, con un sistema analogo si sarebbe ottenuta la rielezione dell'allora assessore alla sicurezza e alla Polizia Municipale Nicola Lella, che è stato arrestato. Ma nelle carte dell'inchiesta si parla anche delle elezioni regionali del 2020 che registrarono un grande consenso per Anita Maurodinoia che ora, in attesa di chiarire la sua posizione, ha rassegnato le dimissioni da assessore regionale e dal PD.