Vincenzo Coviello non si sarebbe limitato a spiare i saldi dei conti correnti di migliaia di clienti di Intesa Sanpaolo, ma avrebbe dato un'occhiata anche ai movimenti delle loro carte di credito ricavando dati particolarmente sensibili, visto che consentono di ricostruire gli spostamenti fisici dei titolari che in molti casi, come noto, erano personaggi politici di primo piano. È da questa constatazione che i magistrati baresi traggono il sospetto che il bancario possa non essere stato mosso da semplice curiosità, maneggiando, forse per conto di qualcuno, notizie concernenti la sicurezza dello Stato, come si legge tra le ipotesi di reato. È anche vero però che a supporto di questa tesi non sarebbero finora emersi elementi concreti. Pare anzi che nella maggior parte dei casi si sia trattato di accessi unici e di brevissima durata e che soprattutto non siano stati scaricati i file. Secondo fonti accreditate inoltre, i politici spiati da Coviello sarebbero stati 34, 43 i personaggi noti appartenenti a vari settori come sport e spettacolo e 70 le figure interne alla banca tra dirigenti e manager. Gli altri accessi abusivi avrebbero riguardato i conti correnti di conoscenti del bancario che ora, attraverso i suoi legali, ha impugnato il licenziamento. Intanto da fonti del gruppo bancario si apprende che il consigliere delegato Carlo Messina proporrà al prossimo CDA la nomina del Generale di corpo d'armata dei Carabinieri Antonio De Vita, come responsabile della cybersecurity del gruppo.