La parola d'ordine è monitoraggio. Per far ripartire in sicurezza il mondo dello sport c'è bisogno di costruirci attorno un sistema di controllo nel quale medicina e tecnologia interagiscano continuamente. Un sistema che alcuni professionisti baresi hanno cercato di realizzare con il protocollo Invictus. Invictus è una metodologia che può essere messa a disposizione di tutti: gli sportivi, le società sportive e anche le aziende. È una metodologia di monitoraggio clinico, laboratoristico e diagnostico con monitoraggio di telemedicina. Si parte dal testo sierologico che permette in pochi minuti di verificare se il virus abbia lasciato un'impronta nel sistema immunitario dell'atleta o del lavoratore, quindi la medicina passa il testimone alla tecnologia per l'avvio della fase di monitoraggio. A valle della decisione medica e quindi monitorare o meno uno sportivo, noi forniamo della tecnologia che comprende sia dei dispositivi portatili sia del software sia sul web sia su una applicazione per cellulare che verificano dei parametri fisici, li controllano in tempo reale, li trasmettono a un server centrale, quindi un sistema informatico e in base a quello, tra quelli che sono i limiti preimpostati dal medico sportivo dà o meno gli allert affinché possa essere poi veicolato verso la giusta azione. S i fa un gran parlare in questo momento del calcio che ritorna, non ritorna, come lo si potrebbe applicare al calcio? Lo si potrebbe applicare andando a studiare prima tutti gli atleti in singolo poi praticamente monitorizzandoli e con il sistema applicativo presente sull'orologio che dà un allert, quando si avvicinano, avere in memoria tutti i contatti che hanno avuto e soprattutto la valutazione anche del laboratorio clinica e del monitoraggio. Quindi si può mettere anche sicurezza il mondo del calcio.