Per fare soldi succede anche che due clan mafiosi rivali decidano di associarsi, invece di farsi la guerra. È quanto accaduto nei paesi dei Nebrodi, nel messinese, dove questa notte i carabinieri del Ros e gli uomini del Gico della Guardia di finanza, su richiesta dei magistrati della DDA di Messina, hanno eseguito 94 ordinanze di custodia cautelare. 48 persone sono finite in carcere, alle altre sono stati concessi gli arresti domiciliari. Il clan mafioso dei Bontempo Scavo e quello dei Batanesi, hanno accertato gli inquirenti, avevano stretto un accordo per spartirsi, senza farsi la guerra, centinaia di migliaia di ettari di terreno nel Parco dei Nebrodi e anche fuori dalla provincia, per mettere in atto una truffa milionaria ai danni dell'Unione europea. Un raggiro che ha fruttato almeno 5 milioni e mezzo di euro. In sostanza i clan si appropriavano, grazie alla complicità di funzionari pubblici corrotti e di un notaio connivente, di terreni che in realtà non erano di proprietà di nessuno, ma che venivano fatti figurare di proprietà di prestanome dei boss, che poi chiedevano all’UE i fondi per avviare attività agricole, che però non vedevano mai la luce. In manette sono finiti boss, imprenditori, professionisti, impiegati pubblici e anche politici locali. Tra loro spicca il nome di Emanuele Sardo Galati, 39 anni, Sindaco di Tortorici, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Era il responsabile di uno dei centri commerciali agricoli coinvolti nell'inchiesta e che avrebbero consentito ai clan una serie di truffe ai danni dell'Unione europea, avallando la regolarità di pratiche che in realtà non sarebbero mai potute essere state approvate perché false. Durante l'operazione sono state sequestrate anche 151 aziende.