L'obiettivo era quello di sovvertire l'attuale ordinamento per instaurare uno stato etico ed autoritario incentrato su quella che veniva definita razza ariana, oltre alla progettazione di azioni violente nei confronti di alte cariche delle istituzioni. Era già in fase operativa in grado di realizzare attentati anche nei confronti della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni come emergerebbe da alcune conversazioni, la cellula neonazista sgominata nell'operazione condotta dalla Polizia di Stato sotto le direzioni distrettuali antiterrorismo delle procure di Bologna e Napoli con il coordinamento della direzione nazionale antimafia e che ha portato a 12 misure cautelari in carcere per associazione con finalità di terrorismo propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etica e religiosa detenzione illegale di arma da fuoco e predisposizione di azioni violente. Si facevano chiamare Werewolf Division e si ispiravano agli ideali suprematisti e neonazisti nella loro espressione più estrema dell'accelerazionismo basandosi anche sulla negazione e sull'apologia della Shoah. Il gruppo con base a Bologna faceva attività di propaganda e reclutamento di quelli che considerava nuovi uomini e donne pronti alla rivoluzione sia attraverso gruppi telegram denominati Werewolf Division, discussioni e Movimento Nuova Alba, sia con incontri certificati dagli inquirenti e volantinaggi svolti nel bolognese. 25 in totale gli indagati tutti di età compresa tra i 19 e i 76 anni nell'ambito dell'inchiesta nata dai contatti tra alcuni vertici dell'organizzazione con i leader di un'altra associazione sovversiva di stampo negazionista sgominata nel 2022 dalla Digos di Napoli. 25 anche le perquisizioni eseguite in tutta Italia da Bari a Pescara da Pordenone a Palermo. Secondo gli investigatori il gruppo suprematista neonazista era già in fase operativa in grado di realizzare attentati anche con le tecniche usate dai cosiddetti lupi solitari sia suprematisti che jihadisti.