Quasi seimila componenti destinati al Boeing 787 Dreamliner letteralmente l'aereo da sogno del colosso aerospaziale americano erano fatti con materiale meno costoso e anche meno resistente del dovuto. Le consulenze disposte dalla Procura di Brindisi sui pezzi del fiore all'occhiello della Boeing hanno certificato, fa sapere una nota della Guardia di Finanza, la non conformità di 4829 componenti realizzate in titanio e di 1158 componenti di alluminio è il dato incontrovertibile da cui parte dell'inchiesta che vede indagate sette persone e due società del brindisino attive nel settore aerospaziale ritenute, secondo l'accusa, coinvolte in un associazione per delinquere finalizzata all'inquinamento ambientale, all'attentato alla sicurezza dei trasporti e alla frode in commercio. Nel filone di indagine è relativo a questi due ultimi reati a essere parti lese sono proprio Boeing e Leonardo ex Finmeccanica società che assemblava i pezzi in questione negli stabilimenti di Grottaglie, nel Tarantino. La richiesta è scaturita dai controlli interni dei due colossi dell'Industria aerospaziale effettuati tra il 2022 e il 2023 su componenti di veicoli non ancora consegnati e dunque non in servizio realizzati con materiale non conforme che avrebbe potuto compromettere tenuta e sicurezza di un jet in grado di effettuare tratte intercontinentali con oltre 250 passeggeri a bordo. Nella fattispecie nei pezzi esaminati veniva impiegato titanio commercialmente puro scrivi il PM nell'avviso di conclusione delle indagini invece della prescritta lega di titanio così come le leghe di alluminio utilizzate erano difformi da quelle previste, generando un notevole risparmio sull'acquisto delle materie prime da parte delle società fornitrici.