In Italia il 73% degli incidenti stradali avviene su strade urbane. La sottolineatura nelle motivazioni del premio europeo per la sicurezza stradale, assegnato pochi giorni fa al progetto città 30 del Comune di Bologna, che rende il 70% della città zona 30 km/h e investe in nuove aree pedonali e piste ciclabili. Il capoluogo emiliano ha registrato, nel primo trimestre di quest'anno, una riduzione del 14,5% degli incidenti e una diminuzione del 12,6% dei feriti rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Un risultato importante che deve fare riflettere anche sul nuovo codice della strada, spiega Giordano Biserni, presidente di ASAPS associazione sostenitori e amici della Polizia Stradale. "Questo premio incoraggia la direzione, certamente con il codice della strada per esempio l'autovelox non potrà più essere usato nelle aree urbane, dove il limite è 50, qualora si ponga il limite di 30. Questa già è una limitazione, così come altre limitazioni sull'uso che di misuratore di velocità. Io voglio ricordare che la velocità è sempre la prima protagonista della sinistrosità stradale con le misure adottate, che vanno in un restringimento della possibilità di creare corsie ciclabili, che vanno in un allargamento per quello che riguarda gli accessi alle ZTL con la sanzione unica giornaliera e non vanno nella direzione della protezione degli utenti deboli della strada, 369 pedoni morti in città da un anno, 179 ciclisti, ecco i pro di questa riforma vanno inquadrati soprattutto nel contrasto all'utilizzo degli alcolici. L'auspicio che questa riforma venga accompagnata assolutamente da un ripianamento degli organici dalla polizia stradale e della polizia locale. La polizia stradale meno 25% e su un organico dell'89 e lo stesso anche per la polizia locale".