"Questo è un fumetto che ci ha regalato un'amica con disegnato...dove si immagina che Chiara ritorna... in compagnia di Paolo Villaggio che lei amava, Pino Daniele, la sorella di mia moglie, il cane Touchè, che era il suo cane, e tornava a casa per dire che era in buona compagnia... Queste sono cose che..." Il dolore che non si attenua, a un anno di distanza, nemmeno adesso, dopo la condanna dell'assassino. Chiara aveva 15 anni. Questa è una delle sue ultime fotografie, sorride dietro la mascherina, accanto un compagno di scuola. L'importanza del sorriso, la spiegava in un post, oggi fissato anche su questa panchina. "Il sorriso è contagioso e anche quando cadi a pezzi fallo sorridendo, sempre. Ogni sorriso, quello di tutti, anche quello del tuo peggior nemico sono tutti preziosissimi e nessuno merita di perdere un dono tanto grande". Sulle pareti di casa immagini e oggetti di Chiara, uccisa a coltellate da quel ragazzo, coetaneo, a cui voleva bene. "Un demone mi ha spinto a farlo", le parole di lui. Sano di mente hanno stabilito le perizie psichiatriche, è stato condannato con rito abbreviato dal Tribunale dei Minorenni di Bologna a 16 anni di carcere, la pena massima, in linea con quanto chiesto dall'accusa. Il giorno dopo la sentenza il papà dice: per noi questo è solo l'inizio. "Io non posso pensare, come persona, che da una condanna massima per un minore, solo perché minore, ci togliamo un terzo. Perché il rito è abbreviato ci togliamo un altro terzo. Non una scusa, non un tentativo di contatto. Il tenerci fuori dalle dalle udienze come noi fossimo nessuno. Quest'idea siamo minorenni, non ci fate niente, è un'idea che dilaga tra i giovani. Oggi ci troviamo con una condanna che io reputo molto importante. Con una figlia comunque morta senza ragione e siccome, come ho sempre detto, io devo dare un valore alla morte di mia figlia, spero che questo sia un punto di partenza al fine di poter arrivare invece a modificare qualcosa, quindi a dare questo famoso valore alla morte di mia figlia".























