Nel carcere del Pratello di Bologna davanti al Gip del tribunale per i minorenni, l'udienza di convalida per il 16enne italiano che deve rispondere di omicidio e tentato omicidio. Ai poliziotti che lo hanno rintracciato e fermato a casa avrebbe detto di aver agito per dimostrare che non aveva paura di chi da tempo lo aveva preso di mira, lo bullizzava anche sui social. Mercoledì sera intorno alle 22 al giardino del Velodromo, poco fuori dal centro di Bologna, un litigio tra adolescenti per motivi banali si trasforma in violenza, l'inseguimento in strada e il presunto aggressore con un coltello colpisce al collo e alla schiena un 17enne bengalese, ferite non profonde, poi a un coetaneo italiano che cercava di difendere l'amico sferra la lama all'altezza del cuore, per lui i soccorsi sono vani, Fallou Sall muore durante il trasporto in ospedale. "Mio figlio era sempre pronto ad aiutare", le parole del padre, una famiglia a cui è stato strappato l'unico figlio e che non può darsi pace.