Indagine Prisma, Procura di Torino, l'accusa falso in bilancio poi due contestazioni della Consob ,organo di controllo del mercato finanziario italiano. L'inchiesta dei magistrati del capoluogo piemontese si è incentrata sulle plusvalenze e le manovre sugli stipendi. Iniziata a novembre del 2021, la Guardia di Finanza, avvia le prime perquisizioni. Sulla lista degli indagati ci sono il Presidente Andrea Agnelli, il vice Pavel Nedved, il Responsabile dell'Area Finanza Stefano Cerrato e tre ex dirigenti che lavoravano in Juventus all'epoca dei fatti oggetto delle contestazioni. L'accusa è di false comunicazioni delle società quotate e l'emissione di fatture per operazioni inesistenti. Il 24 ottobre scorso, la Procura torinese emette gli avvisi di garanzia con richiesta di misure cautelari ai domiciliari per Andrea Agnelli che viene rigettata. I reati contestati sono: falso delle comunicazioni sociali, false comunicazioni rivolte al mercato, ostacolo all'esercizio delle autorità di pubblica vigilanza, aggiotaggio e uso di fatture per operazioni inesistenti. I bianconeri avevano registrato elevatissime plusvalenze nel 2018/2019 e nel 2019/2020 di 127 milioni e 167 milioni. Poi il Covid e il crollo a 31 milioni. Secondo l'inchiesta ci fu poi uno scambio alla pari tra Caldara e Bonucci e poi quello Spinazzola e Pellegrini e le cessioni di Audero e Sturaro. La procura che ha rivisitato del plusvalenze generate dalle operazioni incrociate è giunta alla conclusione che il bilancio 2018 2019 avrebbe dovuto chiudere con un rosso di 85 milioni anziché 40.