La ragazzina di 13 anni picchiata e filmata dai coetanei e compagni non vuole ancora tornare a scuola. All'aggressione avvenuta in un parco della periferia di Firenze sabato pomeriggio hanno partecipato alcuni adolescenti tutti sotto i 14 anni, chi ha pensato alle botte, chi al filmato poi condiviso su diverse piattaforme. Io mi auguro che possa dimenticare il prima possibile quest'episodio spiacevole, questa è la speranza del padre che ha denunciato i minori. Non era la prima volta. Un episodio simile anche a dicembre, la ragazzina racconta sempre al genitore di di essere stata presa di mira da una studentessa di un anno più grande. Nessuno finora ha chiesto scusa, né i ragazzi né i genitori. Il procuratore Antonio Sangermano, il capo della procura dei minorenni di Firenze, del caso specifico non parla, ma casi simili sono molto diffusi. È molto diffuso il fenomeno della videoriprese di azioni di bullismo o di aggressioni che vengono messe in rete. Naturalmente la reiterazione di questi atti può integrare un cyberbullismo. Noi troviamo dei cellulari che sequestriamo di ragazzi sono dei veri e propri archivi dell'orrore dove troviamo centinaia di fotografie pedopornografiche di video gore, che come sappiamo sono video che riprendono in teatri di guerra, esecuzioni, oppure che riprendono scene di mutilazioni di tortura di sadismo nei confronti di animali o di esseri umani. Si profilano in questi casi anche delle responsabilità dei genitori? Come extrema ratio così a livello di illustrazione delle conseguenze giuridiche sul piano astratto, si può ipotizzare una crisi della genitorialità una inadeguatezza genitoriale. L'assenza di controllo forse incrina la responsabilità genitoriale.