24 anni di reclusione. La sentenza a carico di Ousseynou Sy, l'autista dello scuolabus che il 20 marzo dell'anno scorso ha dirottato e incendiato il mezzo che guidava, con a bordo 50 studenti, 2 insegnanti e una collaboratrice scolastica, è arrivata dopo oltre 4 ore di Camera di Consiglio. La Corte d'Assise ha così accolto la tesi dei PM Luca Poniz e Alberto Nobili che nelle udienze precedenti avevano chiesto la riqualificazione del reato in sequestro di persona a fini terroristici. A questo si aggiungono i reati di strage, incendio, lesioni, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Erano le 11:20 di un mercoledì mattina quando Sy ha dirottato il bus dirigendosi verso la Paullese. La sua meta era l'aeroporto di Linate, dirà poi. Una volta scattato l'allarme grazie al coraggio di insegnanti e di alcuni studenti i Carabinieri sono riusciti a fermare l'uomo e il mezzo senza provocare feriti. Già allora rivendicò la sua azione come un gesto dimostrativo per ricordare i morti nel Mediterraneo. Tesi ribadita in aula, dove l'imputato ha reso dichiarazioni spontanee. Se volete condannarmi fate pure, ma ricordatevi che il mio gesto aveva solo lo scopo di salvare vite umane perché non se ne poteva più, ha detto il 47enne, che ha poi rinnovato le accuse all'allora Ministro dell'Interno Matteo Salvini, definendolo piccolo Duce. L’uomo alla Corte ha chiesto giustizia per tutte le famiglie che hanno visto i loro figli e i loro parenti lasciati morire davanti alle nostre coste.