C'è una data, il 21 luglio prossimo, sempre che non slitti. Importante ma non certo definitiva l'ora della verità per Luca Palamara, pm sospeso per un anno ed ex Presidente dell'Anm, probabilmente non arriverà in tempi rapidi. Non solo perché sarà la prima udienza del processo disciplinare di fronte al CSM, ma perché, oltre a Palamara, ci sono gli altri incolpati dello scandalo nomine. Luca Palamara ha ricusato l'ex pm di Mani pulite, Piercamillo Davigo, che fa parte della sezione disciplinare. "Fuori dal mio giudizio si faccia da parte" ha detto Palamara, che intanto ha citato 113 testi. Ed ecco il paradosso: fra i testimoni c'è anche Davigo, che si troverebbe nella condizione di teste e di giudice degli incolpati. "Sono determinato a chiudere tutto" sottolinea l'ex pm, che aggiunge "parlando delle correnti interne alla Magistratura, non voglio che muoia Sansone con tutti i filistei. Ma va fatto un ragionamento serio e approfondito di come il potere delle correnti abbia influenzato non solo la vita interna della Magistratura, ma la vita politica del Paese".