Da stasera inizia il Capodanno ebraico e ci si sente di essere ritornati al tempio. Non è cosa da poco. Si festeggia in presenza quello che è l'inizio del nuovo anno, il 5781. Una ricorrenza religiosa importante per la comunità ebraica, che però questa volta sarà un po' diversa. Da oggi Israele ritorna in lockdown per le prossime 3 settimane, proprio perché si teme un aumento dei contagi che potrebbe derivare anche dalle celebrazioni e dal riunirsi di amici e famigliari, ma altrove si prova a tornare a pregare tutti insieme. Siamo in una delle sinagoghe della comunità ebraica di Milano dove inizieranno le celebrazioni di quelle che sono alcune tra le festività più importanti. Quindi il Capodanno e poi il Kippur. Si sta meno insieme, però personalmente non sono stato indeciso perché c'è la voglia di tornare a festeggiare, a fare una bella festività. La via scelta, quindi, per stare insieme è quella del distanziamento e delle mascherine, sperando di riuscire a gestire l’affluenza numerosa che si prevede per le festività. Con degli accorgimenti, facendo diversi turni e anche sfruttando l'area del cortile esterno, quindi metteremo delle sedie in cortile tenendo le porte aperte, riusciremo ad arrivare a una capienza che sarà meno della metà. Tante sinagoghe, anche la nostra hanno organizzato dei suoni del Shofar all'aperto, in piazza, nei parchi, dandosi un appuntamento in modo che tutti anziani, bambini, chiunque voglia, senza avere il problema della capienza o del rischio, possa adempiere a questo precetto.