Non più animali dietro le sbarre ma cellule che si riproducono in laboratori e diventato bistecche. La carne sintetica divide chi la ritiene un avanzamento tecnologico per salvare gli animali ed il pianeta, e chi una grande operazione commerciale. Definita anche "Clean Food", è già prodotta negli Stati Uniti e a Singapore, dove è anche commercializzata. La Food and Drug Administration, ente del Governo americano ha dato l'okay ritenendo che non esistano pericoli per la salute. Ne ha affidato la produzione ad un'azienda californiana, mentre è in fase di sperimentazione la riproduzione in laboratorio di carne di pesce e di frutti di mare. La decisione potrebbe aprire ad una diffusione anche in Europa. Sia il Governo italiano, attraverso il Ministro Lollobrigida e la Coldiretti, hanno però già manifestato contrarietà. L'Associazione dei Coltivatori ha diffuso anche i risultati di un'indagine, il 68% degli italiani non si fida del cibo non naturale, il 60% teme che non sia sicuro per la salute. Secondo un report pubblicato da Mediobanca, il mercato dei cibi sintetici potrà contare su un tasso di crescita medio annuo del 6,9%, che porterebbe al comparto 750 miliardi di dollari nel 2027. L'analisi comprende tutti i cibi sintetici, ossia processati. Carne, farine di insetti Novel Food, ossia un mercato che nel mondo ha raggiunto i 500 miliardi di dollari. Contattato da Sky Tg24 il professor Mauro Serafini Docente di Nutrizione all'Università di Teramo, pone una riflessione: "Il mondo abusa di carne, l'eccesso è dannoso alla salute e quindi che bisogno c'è di riprodurre proprio l'alimento che provoca patologie degenerative e obesità"?. Gli Stati Uniti ne sono il massimo consumatore la carne sintetica amplierebbe dunque la smodata domanda. La chiave, secondo l'esperto di nutrizione è piuttosto limitarne l'uso, eliminando gli allevamenti intensivi e prediligendo la qualità. Gli insetti esistono i legumi non esiste invece secondo il Professore un'adeguata educazione alimentare all'uso della carne.