Aveva appena lasciato il carcere dopo 24 anni e stava cercando di ricostruire una frangia del clan dei casalesi. Antonio Mezzero, 62 anni, storico riferimento del clan a Grazzanise in provincia di Caserta, aveva riunito un gruppo di affiliati storici e giovani criminali, tra i quali anche parenti, e stava provando a ricostruire un gruppo criminale vicino alla fazione Schiavone-Zagaria a colpi di estorsioni e minacce. I Carabinieri del Nucleo investigativo di Caserta hanno arrestato 14 persone. Un blitz eseguito da 120 militari, indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli che riguardano un periodo relativamente recente, tra il 2022 e il 2023. Nonostante fosse sottoposto a libertà vigilata, Mezzero aveva iniziato a riorganizzare il gruppo camorristico. Gli indagati sono accusati di associazione mafiosa, estorsione, incendio, armi e ricettazione. Uno degli esempi della violenza con la quale agiva il gruppo, è la tentata estorsione ai danni di una coppia, alla quale fu incendiata l'auto perché non volevano liberare un appartamento preso in affitto. Dalle indagini è emerso anche il tentativo di accaparrarsi la gestione di attività commerciali per ripulire soldi sporchi. E persino di ottenere una tangente sulla compravendita di un capannone commerciale di oltre un milione di euro. Tra le attività documentate dalle indagini, anche la ricettazione di materiali che provenivano da cantieri. "Reati, di natura soprattutto estorsiva, nei confronti di attività lecite e imprenditoriali, ma anche di attività illecite nella gestione delle piazze di spaccio e delle bische clandestine".