Dalle finestre degli uffici della Prefettura in cui si sono appena insediati, i commissari nominati dal Viminale possono quasi toccare il palazzo di quel comune che nelle prossime settimane, se non mesi, sarà oggetto dei loro approfondimento. Non molto lontano da qui intanto, in un altro palazzo affacciato sul mare, il Governatore Michele Emiliano torna su quel ricordo, l'incontro con la sorella del boss di Bari Vecchia che ha ulteriormente infiammato il dibattito politico attorno al caso Bari, ma non già per ridimensionarlo. "Ci sono molti luoghi dove vari tipi di criminalità acquisiscono il controllo del territorio. Per rubargli il controllo del territorio, per riprenderselo, lo Stato deve arrestare le persone ma anche parlarci per trovare una modalità diversa per regolare la vita quotidiana". Intanto, è passata inevitabilmente in secondo piano in città la campagna elettorale per le primarie che dovranno designare il candidato del centro sinistra nelle elezioni di giugno per la successione di Antonio Decaro. Fra due settimane ci saranno le primarie del centro-sinistra, risentiranno secondo lei di tutto quel che è successo in questi ultimi giornate? "Mah, io credo di no. Le primarie le abbiamo sempre fatte con tranquillità e questa cosa verrà anche questa volta ovviamente bisognerà fare ancora più attenzione perché il rischio che qualcuno possa ulteriormente cercare di mestare nel torbido esiste e bisogna sorvegliare". Le elezioni possono attendere invece per il centro-destra che non molla la presa. "Definire un atto di guerra una iniziativa diciamo così assolutamente legittima prevista dall'articolo 143 del testo unico degli enti locali è una prerogativa del Ministro degli Interni con i controfiocchi quale prefetto Piantedosi, mi è sembrato davvero un fuori luogo".