Signora Anna cosa ha pensato quando ha sentito le terribili notizie arrivate dalla provincia di Lecco? Mi sono subito immedesimata in questa madre che stava vivendo il mio stesso orrore. Il fatto che lei sia arrivata a casa e abbia trovato i bambini morti che non rispondevano al suo richiamo, ciò che ho fatto io con la mia Laura. Anche lui, l'assassino della mia Lauretta, ha postato, ha voluto postare una foto la sera prima insieme alle due bambine e anche lui ha lasciato un biglietto dove mi diceva che se io l’avessi perdonato tutto questo non sarebbe successo, quindi in parte la colpa era mia. L'obiettivo è quello di farmela pagare perché non riuscivo a perdonare ciò che lui aveva fatto. C’erano dei problemi in famiglia, stavamo cercando di risolvere, però lui ha deciso di punirmi. Queste sono le sue dichiarazioni che dà al PM e anche in aula di tribunale e non ci sono parole per queste persone. Non sono uomini, non sono padri, sono semplicemente degli assassini crudeli perché riescono ad uccidere il proprio sangue pur di punire la moglie, compagna o quello che sia. Lei ha scelto di non tenere chiuso nel suo cuore questo dolore immenso, ma ne parla. Perché voglio che questa storia, la storia di Laura, come la storia di questi gemellini, come tantissime altre storie, debba servire per scuotere le coscienze di questi uomini che a volte, pur di ferire il proprio partner, non si fermano davanti al sangue dei propri figli. Invece chiedo semplicemente a questi uomini di fermarsi un attimo. Se hanno questi pensieri così orribili che sfiorano la loro mente che chiedano aiuto, che si facciano aiutare prima che sia troppo tardi.