Tra le novità introdotte dal nuovo codice della strada c'è la stretta che riguarda che si mette al volante dopo aver assunto sostanze stupefacenti. Se in passato era necessario provare lo stato di alterazione per poter infliggere una sanzione adesso basterà risultare positivi al test antidroga perché scatti la revoca immediata della patente e il divieto di guidare per tre anni. Nel testo del nuovo articolo 187 è stata cancellata la dicitura "in stato di alterazione psicofisica" non è più necessario dunque dimostrare che l'uso di sostanze stupefacenti abbia alterato le capacità di guida per essere puniti. Sono tre i livelli di verifica a disposizione delle forze dell'ordine: il primo controllo è preliminare con un test rapido per accertare l'assunzione di droga, il secondo controllo viene fatto se il primo controllo da risultato positivo o se c'è sospetto che il guidatore abbia assunto sostanze stupefacenti, in questo caso gli approfondimenti consistono in analisi di laboratorio ho fatte su campioni prelevati con l'ausilio di personale sanitario, se il guidatore non collabora o manca il personale per effettuare il test scatta il terzo livello di controllo; il conducente viene portato in una struttura sanitaria per gli esami. Per arrivare però ai testi tossicologici rimane necessario che l'agente effettui prima gli accertamenti non invasivi che richiedono al conducente ad esempio di mantenersi in equilibrio alzare le braccia o contare. Nessuna eccezione è prevista per i consumatori di cannabis terapeutica che dovranno come ora attenersi alle indicazioni mediche prima di mettersi al volante, spiega in una nota Il Ministero dei Trasporti.