E' un ritorno nei reparti e nelle terapia intensive Covid. C'è stato un momento in cui prima dell'estate venivano smantellati, ma se sale il numero dei positivi e tornano ad aggravarsi i malati la scelta è obbligata. “Abbiamo aperto 20 posti letto per i pazienti Covid positivi. Oggi pomeriggio è prevista l'apertura di un nuovo reparto per arrivare a un totale di 30 posti letto. In queste ultime settimane all'aumento dei casi si è anche osservato un aumento della gravità clinica, in particolare insufficienza respiratoria, polmonite, che ha portato alla decisione di aprire anche dei posti letto qui, a Ponte a Niccheri, di terapia intensiva”. Il Santa Maria Annunziata è uno degli ospedali Covid dell'area Toscana-Centro. L'implementazione è in corso qui, ma anche a Prato, Empoli e Pistoia. Adesso ci sono i luoghi di cure intermedie, gli strumenti, anche grazie alle donazioni, resta il gigantesco problema del reclutamento di anestesisti, internisti e geriatri. Per limitare i danni tutte le specialistiche di area medica lavorano insieme in cogestione e così forse si è riusciti a tenere insieme il sistema, ci dice il responsabile delle aree mediche Covid dell'Azienda sanitaria toscana, Giancarlo Landini, che ha anche un'altra sfida davanti. “Il tallone d'Achille di quello che è successo a febbraio e marzo è che abbiamo, sì, curato beni i pazienti Covid, ma molto meno bene i pazienti no Covid e questo non può risuccedere”.