A Bari il caffè da asporto ormai ha i giorni contati. I bar riorganizzano i loro spazi all'aperto, sfruttando l'allargamento concesso gratuitamente dal comune, ma sulla riapertura del 18 le incognite restano ancora tante. Sinceramente attendiamo le disposizioni appunto del Governo oppure dall'amministrazione comunale. Solo loro ci possono dare le indicazioni, le direttive per riaprire 18. E i dubbi si moltiplicano se si passa alla ristorazione. Nella città vecchia, dove il coronavirus ha fermato la movida e fatto sparire i turisti, una riapertura nel breve periodo appare al momento impraticabile. I nostri locali sono, diciamo, abbastanza piccoli, da 70, 80, 100 metri quadri, soprattutto nel centro storico. Ci viene del tutto impossibile creare sia porte d'ingresso e di uscita, che corridoi per andare in bagno o per entrare e uscire, quindi per noi è veramente impossibile sia come data il 18 a livello organizzativo, ma anche considerando la data spostata di 15 giorni c’è lo stesso impossibile da poter lavorare in queste condizioni. Il 18 non credo di riaprire, di ripartire per quello che ci stanno, magari, consigliando di fare, anche perché i conti sono conti, quindi i conti devono… al di là del Presidente devono tornare a casa di tutti. A noi i conti non tornano. E sono tanti gli chef che quasi in segno di resa hanno messo in vetrina le loro divise.