Cari amici, eccoci con il resoconto settimanale della nostra attività in relazione all'epidemia, ma anche in relazione all'attività ordinaria della Regione Campania. Una prima domanda al volo: secondo voi per quale motivo ha fissato, il Governo Nazionale, la data del 18 di cui stiamo parlando tutti? Il 18 si riapre! Perché il 18? Perché non il 10, il 20? Perché ci è stato detto: “Noi cominciamo ad aprire le attività economiche il 4 maggio, i tempi di incubazione del virus sono di 14 giorni, quindi aspettiamo fino al 18 per vedere se la riapertura del 4 maggio determina nuovi focolai di contagio”. Era un ragionamento semplice, razionale, comprensibile. Bene, questa data del 18 e il suo significato sono completamente scomparsi. Ormai si sta ragionando in Italia come se l'epidemia non esistesse più. Quello che credo di dover registrare è che c'è ormai un crollo generale, psicologico, politico che va dalle istituzioni ai singoli cittadini, c'è ormai un crollo totale. Forse era inevitabile dopo due mesi di chiusura o forse no. Forse gli elementi di confusione hanno continuato a far crescere il disagio. Forse tutta una serie di iniziative hanno contribuito a far scomparire dall'orizzonte la preoccupazione del contagio. Sta di fatto che ad oggi noi abbiamo un quadro estremamente preoccupante, che è la mancanza, ormai generale, di controllo in tutta Italia. Abbiamo deciso, in alcune Regioni, di avere l'uso della mascherina come atto obbligatorio, assolutamente necessario perché se vogliamo avere un minimo di tranquillità di base, nel momento in cui riapriamo le attività economiche, dobbiamo avere perlomeno l'uso generalizzato delle mascherine, della distanza fra le persone e del lavaggio delle mani, piccolo sacrificio, ma assolutamente indispensabile. La verità, se vogliamo dircela, è che ormai in Italia non controlla più niente nessuno. Siamo al crollo psicologico e politico.