Dai Fori Imperiali al Marco Aurelio, dalle tribune del Circo Massimo all'Ara Pacis. Tutta l'arte di competenza comunale a costo zero. Da oggi si ricomincia con i musei ad ingresso gratuito ogni prima domenica del mese, una nuova tappa della fase 2 della cultura dopo i faticosi mesi di lock down dovute all'emergenza coronavirus. Abbiamo cominciato il 19 maggio con i musei capitolini, museo simbolo perché il primo museo pubblico del mondo e con la mostra di Canova che ha avuto molto successo ed è stata prorogata fino al 21 giugno e adesso dal 2 giugno abbiamo aperto tutto, man mano in sicurezza. C'è una risposta crescente, quindi siamo passati da più di 1600 il 2 giugno, che è stato il primo giorno di riapertura totale, oggi a mezzogiorno siamo a 3100 prenotati. A scandire le visite, ovviamente, i protocolli di sicurezza e dunque per evitare assembramenti garantire una visita sicura si potrà accedere al sito o alle sale del museo che si intende visitare solo con prenotazione obbligatoria. Ingressi contingentati, ingresso e uscita separate, percorso obbligato, misurazione della temperatura che naturalmente, com'è noto, deve essere inferiore a 37 gradi e mezzo e poi mascherine obbligatorie e distanza di sicurezza, piccole incombenze che non sembrano aver scoraggiato i tanti che oggi si sono prenotati per visitare l'area archeologica dei Fori Imperiali e del Circo Massimo. Avevo voglia di fare, di vedere, di godermi un po' Roma senza turisti, purtroppo, per qualcuno è un problema, ma per noi è una meraviglia in questo momento. La mascherina è molto bello portarla perché è un segno soprattutto di rispetto per gli altri quindi già la mascherina fa comunità. E' tanto bello essere curiosi, che questi limiti in realtà ci si convive insomma, dovremo imparare a conviverci e quindi ce lo gustiamo così, c'è meno gente, li viviamo con più tranquillità, una volta tanto facciamo i turisti a Roma tranquillamente. Dai musei capitolini al museo dell'Ara Pacis passando per i mercati di Traiano e i musei di Villa Torlonia. Tante le occasioni in questa fase di difficoltà economica per partecipare comunque alla vita culturale della città, per riuscire a lasciarsi alle spalle un periodo difficile. Certamente sì e devo anche dire che di fronte al museo il pubblico è anche molto abituato a seguire le regole, sono regole che appaiono come un sistema di convivenza e di rispetto tra le persone delle persone con gli oggetti d'arte. Per scoprire la ricchezza di un Paese attraverso la storia, la scienza, l'arte e l'archeologia.