Un ambiente familiare, disegni che rallegrano le pareti, stanze trasformate in camerette e spazi in comune. È qui, all'interno di questa struttura, che si trovano bambini e adolescenti i cui genitori sono in ospedale perché contagiati dal Coronavirus. Non avendo parenti in città, questi minori possono essere accolti dagli operatori di questa cooperativa che si trova a Milano, che si chiama: “La Cordata”. Sono dei ragazzi che hanno una paura di fondo: sia di essere loro positivi sia, ovviamente, sono preoccupati per i genitori sono ospedalizzati. I piccolini, abbiamo creato un ambiente fantastico all'interno, che è quello, ispirandoci a la vestizione con i DPI, che sembra essere un po' nello spazio. Per loro, gli psicologi, hanno creato delle storie che li aiutano a capire che cos'è il Coronavirus in un contesto che gli è molto vicino, che è quello della fiaba. Tutti i luoghi vengono sanificati costantemente, il personale indossa mascherine, tute e visiere. I piccoli possono vedere i loro genitori attraverso le videochiamate. I loro genitori, con i quali ovviamente, ove possibile, gli facciamo mantenere un contatto giornaliero, se non sono situazioni così gravi. Certo è che i genitori sono malati e quindi hanno sicuramente un tono di voce diverso, e questo desta preoccupazione nei minori. Il progetto nasce in collaborazione con il comune di Milano, con la Cooperativa Comin e con la Fondazione di Comunità Milano. La struttura, che vedete alle mie spalle, accoglie molti ospiti e tutto il primo piano è riservato ai bambini e agli adolescenti. Ricevete molte segnalazioni? No, in realtà, in questa settimana più o meno le segnalazioni che abbiamo ricevuto e trattato, sono state circa una decina. Con il progetto siamo operativi da sabato, 28 marzo. La struttura accoglie minori dai 6 ai 14 anni, ci sono 15 camere singole che possono diventare doppie in caso di fratelli.