Il Giglio commemora così chi ha perso la vita nella notte della Concordia. Sono passati dieci anni da quel dannato inchino, dall'impatto, dalla nave che rimane al buio e in parte si inabissa rimanendo ancorata su due scogli. Passa il tempo, ma tanto sembra rimasto com'era a cominciare dal freddo pungente, dal vento gelido che sferza sul pontile. L'angoscia, il dolore, il processo, la speranza, ora la pace. "Ho trovato il responsabile e molto spesso invece come mi è capitato di vedere dalle vicende del terremoto aquilano e in tantissime altre situazioni le responsabilità sono sistemiche". Una nave di 290 metri con 4.229 persone a bordo adagiata qui a pochi metri dal porto. "Abbiamo portato in salvo sui 110-120 persone. Un disabile che faceva di tutto per essere una persona normale, ce lo siamo a braccio portate sul sentiero che poi conduceva all'autobus che io avevo fatto allertare per prendere, appunto, queste persone". Siamo di fronte alla Baia della Gabbianara dove è avvenuto l'impatto della Costa Concordia. Qui è stata deposta in acqua una corona di fiori per commemorare le 32 vittime. Passeggeri di 54 nazionalità, c'era anche Russel cameriere indiano della Concordia, fu l'ultima vittima ad essere restituita. "Cosa incredibile da pensare, sempre ok oggi, oggi, oggi è, passato così 3 anni, però alla fine sono contento perché abbiamo almeno avuto una risposta". È stata l'ultima celebrazione pubblica perché il Giglio non vuole dimenticare. "Con la speranza e l'ottimismo siamo riusciti, forse, in una operazione che prima era definita impossibile e che adesso è diventata possibilissima".