Covid, genitori:garantire presenza a scuola bambini disabili

12 mar 2021
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Mesi durissimi quelli dello shutdown per tutti i bambini senza scuola, nè relazioni, ma per alcuni lo è stato ancora di più. Perdere la scuola per chi ha disabilità non è solo perdere la didattica, ma vuol dire perdere la routine, i contatti con altri bambini, congelare progressi e crescita, non ultimo, condannare le famiglie a una pesantissima solitudine. "Carlo deve sapere sempre quello che succede perché l'imprevisto a lui in causa, grandissimi problemi, per cui rimanere a casa dall'oggi al domani, senza mantenere la routine scolastica, stare insieme ai compagni, insieme alle sue insegnanti ha comportare. insomma, grandi disagi". Teresa mamma di Carlo, 7 anni e mezzo, affetto da autismo nei mesi dello lock down duro, ho smesso di lavorare. Ben venga quindi la presenza a scuola garantita per chi ha disabilità, anche se vuol dire meno ore e senza compagni. Carlo II elementare va a scuola tutti i giorni per 3 ore. Chiaramente c'è la mancanza dei suoi compagni di classe, quella è una cosa che Carlo sente molto, lui ogni giorno chiede se il giorno dopo ci saranno i suoi compagni a scuola. Alice invece va alle superiori, frequenta 6 oreore per 3 giorni a settimana. Io credo che questa sia comunque un'opportunità che debba essere sfruttata perché nei momenti di difficoltà Emma ha la possibilità di chiedere e di avere un aiuto anche materiale in presenza. Oltretutto io non sono presenti al mattino a casa, quindi le mie 3 figlie. in ogni caso sarebbero comunque a casa da sole".Quando sono in Dad mi metto a studiare in sala. C'è qualcuno con te? Sono da sola. Il bello di venire qua qual'è? Che vedo i compagni on line. Ma così la scuola è ghettizzante? Secondo me non è una una ghettizzazione. Io porto Carlo a scuola con altri bambini non porto Carlo a scuola, insieme ad altri bambini disabili, o certificati. "Essere qui in presenza vuol dire comunque uscire di casa e prepararsi a non rimanere in pigiama e preparare la cartella arrivare a scuola ad avere un rapporto con altre persone che non sono i familiari. Io parto Carlo a scuola dove ci sono degli atri bambini, che hanno delle necessità, simili alle sue. E per le quali non funziona la didattica a distanza, per cui sarebbe stato più ghettizzante per lui rimanere a casa, senza poter fare nulla.

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